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| San Giuseppe: Santo del silenzio 
L’ambiente di Nazareth, semplice e povero non è frequentato da persone estranee, vi capitano solo clienti per chiedere lavori.
Vi regna la carità e con la carità c’è comprensione e pace. Le tre persone parlano delicatamente e si intendono bene senza molte parole. Vi si sente solo il segare e il piallare o altro rumore causato dal lavoro del legno. Nell’umile casa non ci sono disturbi e rumori: c’è silenzio quasi continuo e si cerca di conservarlo perché la vita si svolga serena.
Il silenzio è gradito a S. Giuseppe perché gli rende l’ambiente propizio alla riflessione e alla preghiera e gli fa sentire meglio la voce di Dio.
San Giuseppe parla poco ma ascolta molto.
Ascolta le ispirazioni che gli vengono dall’alto e cerca di conformare la sua vita a quanto il Signore gli fa conoscere.
Ascolta Gesù e si ammaestra nella verità; raccoglie le sue parole e le conserva e le medita per diventare più sapiente e giusto.
Ascolta Gesù e si ammaestra nella verità; raccoglie le sue parole e le conserva e le medita per diventare più sapiente e giusto. Ascolta la sua sposa che vive immersa in Dio e nel suo Gesù.
Ascolta la voce degli angeli che gli parlano nel sonno e docile risponde per fare la volontà di Dio.
Il Vangelo non riporta nessuna frase, nessuna parola detta da San Giuseppe.
La Madonna parla, San Giuseppe invece preferisce tacere, ama il silenzio, vuole rimanere nell’ombra.
Il silenzio del Vangelo su San Giuseppe è un silenzio molto eloquente: ci fa immaginare il Santo assorto in Dio, sereno e lieto della sua sorte.
Infatti, le anime grandi amano il silenzio per immergersi in Dio e percepire le voci e le armonie che solo nel silenzio scendono nell’anima. Durante la giornata ricordiamoci che il raccoglimento e il silenzio sono indispensabili per la crescita della nostra vita interiore e recitiamo col cuore questa giaculatoria:
Santo del silenzio, aiutaci a conoscere meglio il fine della nostra vita. |
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