Posts written by Angyneocat

view post Posted: 19/9/2022, 13:54 Le anime che avremo salvate - UN PENSIERO AL GIORNO
Quando abbiamo una sofferenza, una croce, una malattia, un malessere momentaneo...
non perdiamone il frutto con l'impazienza, ma diciamo subito:
Vi offro, o Signore, questa croce per convertire qualche peccatore!
Le anime che avremo salvate, le conosceremo quando saremo nell'altra vita; esse formeranno la nostra più bella corona per tutta l'eternità.



Dai libretti di don Giuseppe tommaselli
view post Posted: 18/9/2022, 19:13 Fama, successo, ricchezze - UN PENSIERO AL GIORNO
Tutta la fama, il successo e le ricchezze che l'uomo pensa di possedere resteranno sulla terra.
Egli porterà con sé solo l'amore, ma chi si presenterà davanti a Dio senza amore, se ne pentirà amaramente questa sarà l'ora della sua vera morte».

San Charbel
view post Posted: 18/9/2022, 18:56 Lunedì 19 Settembre 2022 S. Gennaro (mf); S. Mariano; S. Ciriaco 25.a del Tempo Ordinario - LA LITURGIA DI OGGI
Lunedì 19 Settembre 2022
S. Gennaro (mf); S. Mariano; S. Ciriaco
25.a del Tempo Ordinario


PREGHIERA DEL MATTINO


Il sole sorge all’orizzonte. All’inizio di questa nuova giornata, unisco la mia lode ai canti dei pellegrini, lodo il tuo nome, o Gesù Cristo, luce per l’uomo d’oggi, che vieni sulla terra per tutti i poveri che sperano. Giungi fino a me e risana la mia cecità; tocca i miei occhi affinché possano vedere verso quale amore tu ci guidi.

ANTIFONA D’INGRESSO

“Io sono la salvezza del popolo”, dice il Signore, “in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò e sarò il loro Signore per sempre”.

COLLETTA

O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
Il Signore ha in orrore il perverso.
Dal libro dei Proverbi 3,27-35


Figlio mio: non negare un bene a chi ne ha il diritto, se hai la possibilità di farlo. Non dire al tuo prossimo: «Va’, ripassa, te lo darò domani», se tu possiedi ciò che ti chiede.
Non tramare il male contro il tuo prossimo, mentre egli dimora fiducioso presso di te.
Non litigare senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto nulla di male.
Non invidiare l’uomo violento e non irritarti per tutti i suoi successi, perché il Signore ha in orrore il perverso, mentre la sua amicizia è per i giusti.
La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio, mentre egli benedice la dimora dei giusti.
Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili concede la sua benevolenza.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 14)
R. Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore.


Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua. R.


Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore. R.


Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. R.

CANTO AL VANGELO (Mt 5,16)

R. Alleluia, alleluia.
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro.
R. Alleluia.


VANGELO
La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Dal Vangelo secondo Luca 8,16-18

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Parola del Signore.

OMELIA

Luce. Parola semplice, parola meravigliosa. Per ognuno di noi è una parola carica di ricordi…
Il lampo nella notte fa paura, i primi raggi del sole all’alba ridanno coraggio e speranza.
C’è forse uno spettacolo più bello, un momento più esaltante di quando si raggiunge la cima di una montagna mentre spunta il sole?
Come ogni avvenimento importante anche questo è preceduto da alcune prove.
Dapprima la notte, una notte buia e fredda, a volte glaciale, resa ancora più penosa dai venti.
Il momento tanto atteso tarda a giungere, bisogna aspettare, bisogna saper aspettare.
Mentre le stelle sbiadiscono lentamente, l’orizzonte lontano si copre dolcemente di un alone chiaro, che si fa rosa col passare del tempo.
Il momento atteso arriva, infine, quando una riga rossa sottile si staglia nel cielo e si ingrandisce a vista d’occhio verso l’est. Si leva il giorno.
La luce della fede, questa luce preziosa, si accende nelle nostre anime allo stesso modo, se sappiamo aspettarla, sollecitarla con la preghiera.
E la grazia segue la luce, la luce diventa grazia. Dio è presente.
Con il battesimo noi abbiamo ricevuto questa piccola luce nel nostro cuore, nell’intimo della nostra anima.
Ma può capitare che, col passare degli anni, la fiamma di questa piccola torcia diminuisca e tenda a spegnersi. Dobbiamo allora fare molta attenzione, vegliare e non accettare che si spenga definitivamente.
Dobbiamo ravvivarla e conservarla sempre al centro della nostra vita in balia di dubbi e domande.
Dobbiamo proteggerla e tenerla sempre accesa affinché possa illuminarci, guidarci nelle nostre scelte, nelle nostre decisioni o nelle nostre azioni, ed inondi tutta la nostra vita.
Dobbiamo proteggerla e tenerla sempre accesa affinché la nostra vita sia essa stessa una luce per tutti quelli che incontriamo e che, come noi, cercano Cristo, fonte di ogni vera luce grazie al suo Amore infinito.
view post Posted: 17/9/2022, 21:03 L'amore è... - UN PENSIERO AL GIORNO
L’amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso.
L’amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L’amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità.
È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.

Lettera di San Paolo ai Corinzi
view post Posted: 17/9/2022, 20:40 Domenica 18 Settembre 2022 S. Giuseppe da Copertino; S. Eustorgio; S. Arianna - LA LITURGIA DI OGGI
Domenica 18 Settembre 2022
S. Giuseppe da Copertino; S. Eustorgio; S. Arianna
25.a del Tempo Ordinario (anno C)



PREGHIERA DEL MATTINO

O Signore, anche oggi in un modo o nell’altro dovremo lavorare per vivere, e per vivere abbiamo anche bisogno di guadagnare dei soldi. Fa’ che resistiamo alla tentazione di credere che essi siano tutto. Donaci la grazia della libertà del cuore e la sapienza di capire che essere attaccati al denaro è essere attaccati al niente, che non ci salva dalla morte e non compra la vita eterna. Come tu ti sei fatto povero per farci ricchi, rendici appassionati dei poveri. Concedici in questo giorno la gioia di compiere un gesto d’amore. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSO

“Io sono la salvezza del popolo”, dice il Signore, “in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò, e sarò il loro Signore per sempre”.

COLLETTA

O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
Dal libro del profeta Amos 8,4-7


Il Signore mi disse: «Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese, voi che dite: “Quando sarà passato il novilunio e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento, diminuendo l’efa e aumentando il siclo e usando bilance false, per comprare con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali? Venderemo anche lo scarto del grano”».
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe: «Certo, non dimenticherò mai tutte le loro opere».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 112)

R: Benedetto il Signore che rialza il povero.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre. R.


Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra? R.


Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo. R.

SECONDA LETTURA
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo 1Tm 2,1-8

Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio.
Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti.
Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mento –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. 2Cor 8,9)

Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.


Dal Vangelo secondo Luca 16,1-13

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te?
Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione?
Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.
So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”.
Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”.
Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza.
I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?
E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro.
Non potete servire Dio e la ricchezza».

Parola del Signore.

OMELIA

Oggi leggiamo una parabola di Gesù che sembra scontrarsi violentemente con la nostra mentalità.
Come giustificare dei comportamenti disonesti, in un mondo dove sembra che la corruzione dilaghi esponenzialmente?
Possibile che il Vangelo, la Parola di Dio, possa lodare la corruzione?
Qual è il messaggio che dobbiamo cogliere da questa parabola?
Leggiamo allora tutto il brano evangelico e vedremo l’intento di Gesù è ristabilire una priorità di valori che a volte può sembrare compromesso, soprattutto se ci facciamo sopraffare dalla cupidigia e dell’avarizia.
Il suo obiettivo è di considerare l’avidità per il denaro, al cui altare sembra che sacrifichiamo quanto di più prezioso abbiamo e la nostra stessa vita.
Gesù Cristo in definitiva non rimprovera la ricchezza in quanto tale: Egli ci chiede un giusto rapporto con i beni che devono essere visti sempre alla luce dell’amore del Signore che noi manifestiamo con l’amore verso i fratelli.
Gesù ci esorta a vedere il comportamento dell’amministratore: quando si accorge che la sua condotta non gli permette di raggiungere i beni desiderati, egli cambia il suo atteggiamento rapidamente: ed è la rapidità della decisione dell’amministratore che è lodata.
La parabola non ci dice esplicitamente se l’amministratore sia stato poi perdonato.
Un altro dettaglio da non sottovalutare è che l’amministratore non danneggia nessuno se non il padrone.
Come leggere allora la parabola per un tentativo di applicazione a noi?
È un appello forte alla conversione dei nostri cuori ed un’esortazione a non farci deviare da false illusioni.
I figli della luce sono prudenti nelle loro scelte e nelle loro decisioni.
La vita del cristiano deve tendere al conseguimento dei beni eterni ed in questa tensione che possiamo inserire la dialettica che scaturisce dal rapporto tra l’amministratore e il suo padrone.
Possiamo, ben dire che una serie di virtù cristiane sono quindi interessate nell’applicazione di questa parabola: la vigilanza, la prudenza che devono produrre una giusta e reale conversione sotto la luce del discernimento e del consiglio che sono i doni dello Spirito Santo.

(Padri Silvestrini)
view post Posted: 16/9/2022, 19:23 Se vuoi possedere Cristo - UN PENSIERO AL GIORNO
Se vuoi anche tu possedere Cristo, cercalo incessantemente e non temere la sofferenza.

S.Ambrogio
view post Posted: 16/9/2022, 19:13 Sabato 17 Settembre 2022 S. Roberto Bellarmino (mf); S. Colomba; S. Satiro ; S. Ildegarda di B. - LA LITURGIA DI OGGI
Sabato 17 Settembre 2022
S. Roberto Bellarmino (mf); S. Colomba; S. Satiro ; S. Ildegarda di B.
24.a del Tempo Ordinario


PREGHIERA DEL MATTINO

Padre, gloria a te, che ti prepari a far nascere Cristo nel tempo stabilito. Gloria a te, Signore unico e beato, Re dei re, Signore dei dominanti, che, solo, sei immortale. Concedici, quando Gesù verrà, di abitare con lui nella tua luce inaccessibile che si aprirà per noi grazie alla tua misericordia. Venga infine il giorno in cui tu ci giudicherai e ci deificherai. Padre, nella tua bontà, concedici il desiderio di restare irreprensibili e saldi per il giorno della sua venuta. Maranatha!

ANTIFONA D’INGRESSO

Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te; i tuoi profeti siano trovati degni di fede; ascolta la preghiera dei tuoi fedeli e del tuo popolo, Israele.

COLLETTA

O Dio, che hai creato e governi l’universo, fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo…


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1Cor 15,35-37.42-49

Fratelli, qualcuno dirà: «Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?». Stolto!
Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore.
Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere.
Così anche la risurrezione dei morti: è seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità; è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale. Se c’è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale.
Sta scritto infatti che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo.
Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 55)

R: Camminerò davanti a Dio nella luce dei viventi.

Si ritireranno i miei nemici,

nel giorno in cui ti avrò invocato;

questo io so: che Dio è per me. R.


In Dio, di cui lodo la parola,

nel Signore, di cui lodo la parola,

in Dio confido, non avrò timore:

che cosa potrà farmi un uomo? R.


Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:

ti renderò azioni di grazie,

perché hai liberato la mia vita dalla morte,

i miei piedi dalla caduta. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)

Alleluia, alleluia.

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio

con cuore integro e buono

e producono frutto con perseveranza.

Alleluia.



Dal Vangelo secondo Luca 8,4-15

In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono.
Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono.
Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto».
Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola.
Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio.
I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno.
Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione.
Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Parola del Signore.

OMELIA

Maria è presente in due episodi significativi del Vangelo di San Giovanni: all’inizio quando esorta il figlio alla sua prima manifestazione divina pubblica con il miracolo alle nozze di Cana ed ora dove il Figlio ha sua massima manifestazione e glorificazione sotto la Croce.
I significati teologici di questi episodi sono profondi; ci interessa però vedere cosa può dire ciò per il nostro oggi. Maria ci ha donato il suo Figlio nella mangiatoia di Betlemme ed ora Gesù ci dona, attraverso il discepolo Giovanni una madre Maria.
Ella diventa, proprio sotto la croce la madre di :rolleyes: :rolleyes: tutti i cristiani.
Proprio lei, che non è fuggita nell’ora suprema della morte del Figlio, assume nel suo cuore il dolore profondo di una madre che perde il figlio, proprio lei ha ora, una nuova maternità.
È l’indicazione che alla Croce di Gesù noi possiamo portare i nostri dolori, le nostre sofferenze perché il Signore le possa purificare e farle diventare strumento di salvezza per noi e per glia altri.
E’ la speranza dei cristiani che si affidano a Maria nel momento massimo del dolore; è la speranza che guarda al di sopra ed al di la delle vicende terrene ma che si realizza su questa terra.
Maria, infatti, trova una nuova casa presso l’apostolo San Giovanni; a lei è affidato un nuovo compito: l’assistenza spirituale e nella preghiera della prima comunità cristiana, che era ancora disorientata per la morte di Gesù e per tutti gli avvenimenti prodigiosi dei primi giorni.
La realizzazione della promessa dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste, che darà nuove forze ed illuminazione spirituale ai primi cristiani, troverà la comunità raccolta in preghiera attorno alla figura di Maria.
In Maria abbiamo l’esempio della carità che si manifesta nell’adempimento della volontà del Signore.
All’annuncio gioioso dell’angelo della sua maternità divina Maria risponde recandosi presso la sua parente Elisabetta per offrirle la sua assistenza materiale.
Nel momento doloroso della Croce, Maria offre la sua assistenza spirituale alla prima comunità cristiana.
Le gioie ed i dolori che la vita ci presenta sono esortazione per vivere la carità che ci indica il Signore.

(Padri Silvestrini)
view post Posted: 15/9/2022, 21:48 Venerdì 16 Settembre 2022 Ss. Cornelio e Cipriano; S. Eufemia; S. Ludmilla - LA LITURGIA DI OGGI
Venerdì 16 Settembre 2022
Ss. Cornelio e Cipriano; S. Eufemia; S. Ludmilla
24.a del Tempo Ordinario


PREGHIERA DEL MATTINO

Padre, tu mi chiedi di fuggire l’amore per il guadagno, per il denaro, “radice di tutti i mali”, di fuggire come un serpente “la febbre di cavilli e di questioni oziose” e di tendere “alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza”, combattendo “la buona battaglia della fede”. Fa’ che io non abbia un cuore falso, che il mio amore non si spenga, poiché tu ci chiedi di essere radicali nel dono, qualunque sia la nostra condizione di vita. Tu mi dici di non rifiutare nulla del tuo Vangelo: “Ascolta, Israele, uno è il Signore, e tu l’amerai con tutte le tue forze”.

ANTIFONA D’INGRESSO

Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te; i tuoi profeti siano trovati degni di fede; ascolta la preghiera dei tuoi fedeli e del tuo popolo, Israele.

COLLETTA

O Dio, che hai creato e governi l’universo, fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1Cor 15,12-20

Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti?
Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto!
Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede.
Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono.
Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati.
Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 16)

R: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,

sii attento al mio grido.

Porgi l’orecchio alla mia preghiera:

sulle mie labbra non c’è inganno. R.

Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;

tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole,

mostrami i prodigi della tua misericordia,

tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra. R.

Custodiscimi come pupilla degli occhi,

all’ombra delle tue ali nascondimi.

Ma io nella giustizia contemplerò il tuo volto,

al risveglio mi sazierò della tua immagine. R.


CANTO AL VANGELO (cf. Mt 11,25)

Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,

Signore del cielo e della terra,

perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

Alleluia.



Dal Vangelo secondo Luca 8,1-3

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Parola del Signore.

OMELIA

Leggiamo oggi soltanto alcuni versetti del vangelo di Luca.
Vengono nominate, oltre i Dodici, alcune donne che seguono Gesù e lo assistono con i loro beni.
Alcune di esse erano state particolarmente beneficate dal Signore: «Erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni».
Non è una semplice notizia: quelle donne sono le prime di una schiera che ha la sua continuità fino ai nostri giorni.
Molte vocazioni sgorgano ancora da profonde conversioni e i primi, le prime a saper parlare dell’amore di Cristo sono proprio loro che l’hanno sperimentato di persona e con una intensità particolare.
Talvolta, dopo aver percorso i sentieri del male, dopo la gioia ritrovata nel perdono, molti, molte sentono l’urgenza di ricambiare tanto dono con una offerta totale della propria vita, mettendosi a completo ed esclusivo servizio del Signore, soccorrendolo ancora negli ultimi e nei sofferenti di oggi, nei quali scorgono il volto stesso del Cristo.
I consacrati e le consacrate di oggi, rispondendo ad una chiamata speciale, si offrono anima e corpo per tutta la vita al Signore e sulla scia dei loro fondatori, con un carisma proprio che caratterizza e differenzia i diversi istituti, ordini e congregazioni, si mettono a completo ed esclusivo servizio di Dio.
Ne affermano il primato assoluto e ne testimoniano l’indefettibile fedeltà.
Esprimono in modo eminente il compito caritativo e missionario della Chiesa.
Esaltano, anche in un mondo distratto e distolto dalle cose del mondo, il primato della preghiera, vissuta come via privilegiata per attuare una crescente comunione con Cristo.
Il loro silenzio, anche di quelle religiose, che il mondo più difficilmente conosce ed apprezza, è solo apparente e anche il loro distacco talvolta totale da ogni consorzio umano, è abbondantemente colmato dall’amore che diventa preghiera, offerta, sacrificio di lode al Signore.
Sono queste ai nostri giorni, le «assistenti» di Gesù.


(Padri Silvestrini)
view post Posted: 15/9/2022, 14:51 Le tre cose che suscitano amore sono: - UN PENSIERO AL GIORNO
– Le tre cose che suscitano amore sono: pregare Dio perché ci soccorra; pregarlo perché ci liberi dalle dilettazioni perniciose e pregarlo perché ci dia la volontà di piacergli in ogni cosa; infatti non si ottiene l’amore divino se non lo si desidera e tale desiderio non è assennato se non è fondato in Dio.

S.Brigida
view post Posted: 14/9/2022, 22:16 Giovedì 15 Settembre 2022 B.V. Maria Addolorata (m); S. Caterina da Genova - LA LITURGIA DI OGGI
Giovedì 15 Settembre 2022
B.V. Maria Addolorata (m); S. Caterina da Genova
24.a del Tempo Ordinario



PREGHIERA DEL MATTINO

Mio Dio, credo che trascorriamo la nostra esistenza a sottovalutarti, e che ogni nostro malanno viene da qui. (Andre Frossard)

ANTIFONA D’INGRESSO

Simeone disse a Maria: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, e anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2,34-35)

COLLETTA

O Padre, che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto presente la sua Madre Addolorata: fa’ che la santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA

Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

Dalla lettera agli Ebrei 5,7-9


Cristo, nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 30)

R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.

In te, Signore, mi sono rifugiato,

mai sarò deluso;

difendimi per la tua giustizia.

Tendi a me il tuo orecchio. R.

Vieni presto a liberarmi.

Sii per me una roccia di rifugio,

un luogo fortificato che mi salva.

Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,

per il tuo nome guidami e conducimi. R.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,

perché sei tu la mia difesa.

Alle tue mani affido il mio spirito;

tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. R.

Ma io confido in te, Signore;

dico: «Tu sei il mio Dio,

i miei giorni sono nelle tue mani».

Liberami dalla mano dei miei nemici

e dai miei persecutori. R.

Quanto è grande la tua bontà, Signore!

La riservi per coloro che ti temono,

la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,

a chi in te si rifugia. R.

CANTO AL VANGELO

R. Alleluia, alleluia.

Beata la Vergine Maria,

perché senza morire meritò, sotto la croce,

la palma del martirio.

R. Alleluia.

VANGELO

Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

Dal Vangelo secondo Giovanni 19,25-27

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!».
E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Parola del Signore.

OMELIA

L’obbedienza!
Al giorno d’oggi, a pochi piace sentir parlare di obbedienza, specialmente quando questa è intesa nel senso di sottomissione ad una autorità superiore.
Il padre dice al figlio: «Fa’ quello che ti dico io». «Perché non puoi obbedire al tuo professore?», dice il preside allo studente che gli è stato mandato.
Dopo aver fatto spostare la macchina al lato della strada, il poliziotto chiede all’autista: «Lo sa che non ha obbedito al limite di velocità?».
Sottomettersi al comando di un altro è sempre una cosa dura nella nostra epoca gelosa della libertà personale, dell’indipendenza religiosa e dell’individualità psicologica.
Diviene ancora più difficile annunciare l’obbedienza di Gesù, Figlio di Dio. Eppure, fu obbediente. Gesù fu obbediente alla volontà di Dio, sempre, fino alla croce.
A motivo della sua umanità – un aspetto che si dimentica facilmente – Gesù ha sofferto, come tutti. Ha conosciuto la solitudine, lo sconforto, la sete, la fame, il tradimento degli amici, ecc. Attraverso le sue sofferenze umane, ha imparato l’obbedienza alla volontà di Dio.
È stata la sua obbedienza a renderlo perfetto.
Maria, la Madre di Gesù, un essere umano anche lei, ha conosciuto la sofferenza. Nella sua vita sperimentò ben presto il dolore. Ancora ragazza, non sposata e incinta, non fu risparmiata dalla sofferenza.
Ha conosciuto le sofferenze della povertà alla nascita di Gesù, l’angoscia, la solitudine, la morte.
Però, come suo Figlio, anche Maria attraverso le sue sofferenze ha imparato l’obbedienza alla Parola di Dio.
Dare a Maria il titolo di «Addolorata» significa riconoscerla capace di essere solidale con chi soffre.
Mentre l’obbedienza richiama all’uomo d’oggi aspetti negativi, essa merita invece un’attenta riflessione.
Se il Figlio di Dio fu obbediente al Padre suo, se Maria, la Madre di Dio, fu anch’essa obbediente al Padre, perché allora non si può anche oggi imparare l’obbedienza attraverso la sofferenza?
view post Posted: 14/9/2022, 13:15 La Vergine Maria dice a Santa Brigida: - UN PENSIERO AL GIORNO
La Vergine Maria dice a Santa Brigida:

Sei abituata a dare qualcosa a chi viene a te con una borsa pura e pulita, e a giudicare indegno di ricevere qualcosa da te chi non vuole aprire né pulire la sua borsa piena di fango e di sporcizia.
Lo stesso succede nella vita spirituale: quando la volontà non intende abbandonare le sue offese, la giustizia non vuole che goda dell’influenza dello Spirito Santo; e quando una persona è priva della volontà di correggere la propria vita, non merita il cibo dello Spirito Santo, che si tratti di un re, di un imperatore, di un sacerdote, di un povero o di un ricco.
view post Posted: 14/9/2022, 12:58 Mercoledì 14 Settembre Esaltazione della santa Croce, festa - LA LITURGIA DI OGGI
Mercoledì 14 Settembre
Esaltazione della santa Croce, festa

S. Alberto di Gerusalemme , S. Cipriano

Libro dei Numeri

In quei giorni, gli Israeliti partirono dal monte Cor, dirigendosi verso il Mare Rosso per aggirare il paese di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio.
Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: "Perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero".
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d'Israeliti morì.
Allora il popolo venne a Mosè e disse: "Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti". Mosè pregò per il popolo.
Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita".
Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita.

Salmi 78(77),1-2.34-35.36-37.38.

Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole,
rievocherò gli arcani dei tempi antichi.

Quando li faceva perire, lo cercavano,
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
ricordavano che Dio è loro rupe,
e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore.

Lo lusingavano con la bocca
e gli mentivano con la lingua;
il loro cuore non era sincero con lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.

Ed egli, pietoso, perdonava la colpa,
li perdonava invece di distruggerli.
Molte volte placò la sua ira
e trattenne il suo furore.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,13-17.

In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo,
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.


Sant'Efrem Siro (ca 306-373)
diacono in Siria, dottore della Chiesa
Discorsi sul Signore, 1, 3-4.9

La croce, ponte sull'abisso della morte
Nostro Signore fu schiacciato dalla morte, ma a sua volta ha aperto una strada che schiaccia la morte. Si sottomise spontaneamente alla morte, accettò volontariamente la morte per distruggere quella morte che non voleva morire.
Nostro Signore infatti "uscì portando la croce" (Gv 19,17) perché così volle la morte.
Ma sulla croce col suo grido trasse i morti fuori dagli inferi. (...)
Fu ben potente il "figlio del falegname" (Mt 13,55), che portò la sua croce sopra gli inferi che ingoiavano tutto e trasferì il genere umano nella casa della vita (Col 1,13).
E poiché a causa dell'albero del paradiso il genere umano era sprofondato in quei luoghi sotterranei, per l'albero della croce Cristo entrò nell'abitazione della vita.
Su quell'albero era stata innestata l'amarezza, su questo la dolcezza, perché riconoscessimo colui al quale nessuna creatura è in grado di resistere.
Gloria a te che della tua croce hai fatto un ponte sulla morte!
Attraverso questo ponte le anime si possono trasferire dalla regione della morte a quella della vita. Gloria a te che ti sei rivestito del corpo dell'uomo mortale e lo hai trasformato in sorgente di vita per tutti i mortali.
Tu ora certo vivi.
Coloro che ti hanno ucciso hanno agito verso la tua vita come gli agricoltori: la seminarono come frumento nel solco profondo. Ma di là rifiorì e fece risorgere con sé tutti (Gv 12,24).
Venite, offriamo il nostro amore come sacrificio grande e universale, eleviamo cantici solenni e rivolgiamo preghiere a colui che offrì la sua croce in sacrificio a Dio, per rendere ricchi tutti noi dell'inestimabile tesoro del suo sangue.
view post Posted: 11/9/2022, 12:59 Dio conosce tutte le lingue - UN PENSIERO AL GIORNO
Se abbiamo orecchi per ascoltare, Dio ci parla nella nostra stessa lingua, qualunque essa sia.


Gandhi
view post Posted: 11/9/2022, 12:56 Domenica 11 Settembre XXIV Domenica del Tempo Ordinario - LA LITURGIA DI OGGI
Domenica 11 Settembre
XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Calendario RomanoMeditazione del giorno
S. Jean-Gabriel Perboyre , B. Maria Celeste Crostarosa


Libro dell’Esodo 32,7-11.13-14.

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: "Và, scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è pervertito.
Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto".
Il Signore disse inoltre a Mosè: "Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice.
Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione".
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: "Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto con grande forza e con mano potente?
Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre".
Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.

Salmi 51(50),3-4.12-13.17.19.

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.

Prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo 1,12-17.

Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al mistero:
io che per l'innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede;
così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io.
Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 15,1-32.

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
Allora egli disse loro questa parabola:
«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?
Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento,
va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta.
Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.
Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
Trattami come uno dei tuoi garzoni.
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi.
Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;
chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà"

« Andrò da mio padre e gli dirò: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te » Questa è la prima cosa che dobbiamo dire al Creatore, al signore della misericordia, al giudice del peccato.
Benché conosca tutto, Dio attende la nostra confessione; poiché “con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza” (Rom 10,10). (…)
Così diceva il figlio minore; ma non è sufficiente parlare, se non vai al Padre. Dove cercarlo, dove trovarlo? “Si levò”. Prima di tutto alzati, tu che finora eri seduto e addormentato.
Senti quanto dice l’apostolo Paolo: “Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà” (Ef 5,14). (…)
In piedi dunque, corri in Chiesa: là è il Padre, là il Figlio, là lo Spirito Santo. Colui che ti sente parlare nel segreto dell’anima ti viene incontro.
E quando sei ancora lontano, ti vede e accorre. Vede nel tuo cuore; accorre, affinché nessuno ti rallenti; e ti abbraccia anche. (…)
Ti si getta al collo per sollevarti, poiché giacevi sotto il peso dei peccati, faccia a terra; ti volge verso il cielo perché tu possa cercarvi il Creatore.
Cristo ti si getta al collo per toglierti il giogo della schiavitù e metterti il suo giogo di dolcezza. (…)
Ti si getta al collo e dice: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò” (Mt 11,28).
Così ti stringe a sé, se ti converti.
E fa portare un abito, un anello, le calzature. L’abito è il vestito della sapienza (…), l’abito spirituale e il vestito delle nozze.
Cos’è l’anello se non il sigillo di una fede sincera e l’impronta della verità?
Quanto alle calzature, è la predicazione della Buona Novella.
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