Giovedì 22 Dicembre 2022 S. Francesca Saverio Cabrini; B. Tommaso H. Feria di Avvento
PREGHIERA DEL MATTINO
“Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria “. Quali sono queste porte antiche? Non siamo forse noi, ab antiquo, destinati a diventare i tabernacoli del Dio vivente? Ed ecco che le porte sono invitate ad alzarsi, cioè ad assumere le dimensioni del Re della gloria che esse devono ricevere, e il nostro essere, accogliendo il Bambino, il re d’amore, si estende fino ad assumere la forma di uomo maturo, la statura perfetta di Cristo che ci corona di gloria e di tenerezza.
ANTIFONA D’INGRESSO
Sollevate, o porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche: deve entrare il Re della gloria.
COLLETTA
O Dio, che vedendo l’uomo precipitato nella morte hai voluto redimerlo con la venuta del tuo Figlio unigenito, concedi a coloro che confessano con pietà sincera la sua incarnazione di condividere anche la gloria del redentore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA Dal primo libro di Samuele 1Sam 1,24-28
In quei giorni, Anna portò con sé Samuèle, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (1Sam 2,1.4-8)
R: Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore.
Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza. R.
L’arco dei forti s’è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita. R.
Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta. R.
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
O Re delle genti e pietra angolare della Chiesa:
vieni, e salva l’uomo che hai tratto dalla terra.
R. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca 1,46-55
In quel tempo, Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Parola del Signore.
OMELIA
La poesia, quella vera, sgorga dalla capacità di sentire interiormente e profondamente l’essenza stessa dei messaggi più belli, traducendoli poi in parole, senza sminuirne l’intensità. È quanto riesce mirabilmente a Maria, proclamata pubblicamente da Elisabetta, Madre del Signore. Lei si rivolge a Colui che l’ha amata esaltandola nella verginità e rendendola madre del Cristo. Lei vuole esaltare e magnificare l’opera divina che in lei s’adempie, ma che è per l’umanità intera. Esulta nel Signore che riconosce come suo salvatore, perché Egli l’ha vista povera ed umile e l’ha esaltata operando in lei «cose grandi». Sente che il suo ruolo è ormai aperto a Dio e al mondo. Sente, con viva intensità, che alla compiacenza divina farà riscontro nei secoli la perenne beatitudine che verrà proclamata per lei dagli uomini di tutti i tempi. Tutti coloro che faranno parte della schiera dei salvati, coloro che volgeranno lo sguardo a Cristo, non potranno non vedere Lei, la madre. Tutti coloro che vorranno benedire il Signore per la redenzione apportata agli uomini, sicuramente troveranno nel canto di Maria le parole migliori per lodare e ringraziare il Signore. I giovani e i meno giovani che vorranno trovare motivi di gioia autentica e duratura, motivi per cantare dal profondo del cuore e conservarne l’eco benefico per tutti i giorni della vita, ancora oggi, ricorrono efficacemente al canto della giovane vergine di Nazaret. La chiesa ha fatto suo l’inno di Maria e ogni giorno, quando il sole volge al declino e si recita la preghiera serale del vespro, monaci, religiosi e religiose, sacerdoti e semplici fedeli, cantano con Maria il Magnificat, per lodare Dio e per proclamarla ancora «beata».
(Padri Silvestrini)
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