Posts written by Angyneocat

view post Posted: 2/2/2023, 21:10 CON GRANDE POTENZA - LIBRI DI CASA NOSTRA
CON GRANDE POTENZA
Valerio Grimaldi (a cura di)
15,00 €
pp. 152 + 8 pagine a colori

Una vita a servizio del Vangelo e un cuore aperto a tutti.

Queste pagine raccontano la storia di padre Emidio Alessandrini, fanno riecheggiare le sue parole e raccolgono le testimonianze di chi lo ha conosciuto da vicino.
Un libro per non dimenticare l'esperienza di un francescano che ha preso Dio sul serio e lo ha annunciato - come amava ripetere - “con grande potenza”.



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view post Posted: 21/1/2023, 17:12 Menomale! - BUONUMORE
L’impiegato è appena giunto in ufficio, sta per andare a bere il caffè quando squilla il telefono.E lui alza la cornetta e fa: ” Chi è che rompe le scatole a quest’ora ?”

A quel punto si sente strillare dalla cornetta: “Come si permette. Ma lei ha la minima idea di chi è il suo interlocutore?”

E l’impiegato. “No, non lo so sentiamo…”

“Io sono il presidente di questa società! Le ricordo che sono il suo datore di lavoro! Il suo capo!”

E l’impiegato:
“..e lei sa chi sono io ?”

Il presidente un po’ sbalordito risponde: “No”

E l’impiegato:

– “E menomale!”

view post Posted: 19/1/2023, 14:49 Da ateo a fervente credente in Gesù Cristo - L'ANGOLO DI ANGY
Max Laudadio di Striscia la Notizia si converte: da ateo di ferro alla gioia della fede
Storico inviato di Striscia la Notizia racconta come ha scoperto la fede e la sua conversione, avvenuta grazie a un incontro particolare.
Ecco come quello che era un ateo a prova di bomba si è trovato a un certo punto ad adorare il Santissimo Sacramento durante una veglia notturna.
E a trovare il vero segreto della felicità.


I più lo conoscono per essere uno diventato degli inviati storici del tg satirico Striscia la Notizia, dopo gli esordi con le Iene.
Ma Max Laudadio, oggi 51enne, ha anche altro da raccontare, oltre al curriculum televisivo.
Non è la prima volta l’inviato di Striscia racconta la sua fede cattolica, di come un incontro abbia cambiato in profondità il suo modo di vedere la vita.
È tornato a parlarne proprio in questi giorni, intervistato da Giulia Cazzaninga per “La Verità”.
Al giornale diretto da Maurizio Belpietro Laudadio racconta di essersi trovato a un bivio durante la sua carriera professionale: il momento in cui si capisce che l’alternativa è quella tra una crescita interiore e la caduta nell’«oblio del niente, del successo e della ricchezza».
Un rischio che dice aver corso personalmente quando, a un certo punto, poteva dire di avere tutto quello che aveva desiderato: il lavoro dei suoi sogni, un matrimonio felice, tre figli (una figlia biologica e due adottivi).
«E però non ero felice», spiega alla giornalista.
Max Laudadio di Striscia la Notizia: la sua conversione da ateo di ferro alla gioia della fede
Max Laudadio durante un servizio per Striscia la Notizia
Un ateo di ferro sorpreso dalla gioia
Al tempo parlare di fede non era un’opzione per lui, che si definiva un «ateo di ferro».
Ma le cose sarebbero cambiate in fretta.
«È successo – racconta Max Laudadio – che mia figlia frequentava l’oratorio e il prete – don Silvano Lucioni – si era messo in testa che io dovevo entrare in Chiesa, ma non mi passava neanche dall’anticamera del cervello.
Non ero semplicemente ateo, ero proprio in rivolta, a tratti persino violenta».
Ma don Silvano non si è perso d’animo e gli ha regalato Per una Chiesa scalza, un libro di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino, grande opera missionaria.
Un libro che una sera Max inizia a leggere soltanto «per rispetto per il prete». Ma che finirà per divorare, letteralmente rapito dalla lettura.
Così il mattino seguente, dopo aver chiamato la sua assistente per avvisare che non sarebbe andato al lavoro, «son partito per Torino da solo – ricorda – e arrivato all’Arsenale della pace ho bussato e mi sono messo a piangere.
Ho chiesto di vedere Olivero, mi han detto che era appena atterrato dalla Terra Santa e poco dopo mi ha accolto.
La prima cosa che mi ha detto è “ti voglio bene”».
Max Laudadio di Striscia la Notizia: la sua conversione da ateo di ferro alla gioia della fede
La levataccia notturna, poi in ginocchio davanti al Santissimo
Non è ancora la conversione, che arriva la notte in cui don Silvano lo convince – in maniera molto decisa, diciamo – a «fare l’adorazione eucaristica».
L’inviato di Striscia racconta di essere disceso in valle, dopo la sveglia alle 3 del mattino, nel pieno di una bufera di neve, anche piuttosto nero per essere stato praticamente buttato giù dal letto.
«Ma poi entrato in Chiesa l’illuminazione.
Mi sono messo in ginocchio e non mi sono alzato fino al mattino. Da lì, giuro, è iniziata una serie impressionante di quelle che io chiamo “dioincidenze”».
È la svolta che cambia tutto nel suo modo di vedere la vita.
Da «megalomane, egocentrico ed esibizionista» arriva a chiedere il «dono dell’umiltà».
Poi c’è la missione di tre mesi.
Prima in un orfanotrofio ad Haiti, poi in Giordania in un centro disabili mussulmani gestito da tre suore, infine in Benin in un piccolissimo ospedale (che serve però quattro Stati).
Max Laudadio conversione
La strada verso la felicità
È in missione che Max Laudadio scopre la vera strada della felicità: il servizio al prossimo, specialmente ai più poveri.
«Ho scoperto lì che la felicità esiste solo nel dono agli altri, se una cosa la fai per gli altri».
Così inizia un cammino di fede fatto, come accade per tutti, di alti e bassi, di difficoltà e scogli da superare.
Una lotta della vita che Max affronta ricordandosi le tre parole da rispettare per diventare santi, seguendo un consiglio di San Giovanni Bosco («decisivo» lo definisce): «responsabilità, misericordia e allegria».
Quanto al lavoro, nell’ambiente della televisione, «non è cambiato molto rispetto a prima, a esser diversa è stata la mia disponibilità verso gli altri, e questo ha regalato parecchi frutti».

Tratto dal web: La Luce di Maria
view post Posted: 22/12/2022, 22:12 POTENTISSIMA SUPPLICA AL SANGUE DI GESÙ LIBERATORE, PER OGNI NECESSITÀ - PREGHIERE E NOVENE
POTENTISSIMA SUPPLICA AL SANGUE DI GESÙ LIBERATORE, PER OGNI NECESSITÀ
(Chi dice questa preghiera ogni giorno sarà salvato da ogni pericolo; beneficerà di grandi grazie anche chi la diffonderà devotamente).

“Divinissimo Salvatore, che hai dato la tua vita, che hai versato il Tuo Preziosissimo Sangue per tutti i peccatori dopo Adamo fino ad oggi e per tutti i tempi, Degnati di purificarmi,
liberarmi, guarirmi, santificarmi,
perdonarmi.
O Cristo Crocifisso e Risorto,
invoco la incommensurabile potenza del Tuo Sangue Divino anche sopra
tutti i moribondi di questo giorno,
sulle anime sante del purgatorio,
sui peccatori più induriti e in stato di smarrimento, su coloro che sono tentati dallo spirito di suicidio,
su coloro che intendono abortire o favorire l'aborto, su coloro che pianificano di nuocere alla vita dei piccoli, su coloro che fanno del male al loro prossimo, su coloro che, iscritti a gruppi "segreti" ostacolano la diffusione del vangelo o compiono riti sacrileghi.
Invoco, ancora, la potenza vivificante del Sangue di Gesù Cristo per la salvezza della Santa Chiesa, per la santificazione dei sacerdoti e specialmente per il Santo Padre.
Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo
Sii vittorioso in me, sui miei nemici,
sul mondo ingannatore, sul malvagio satana.
Che il Tuo Regno, o mio Dio, per le santissime lacrime dell'Immacolata,
si espanda in tutto l'universo!

Amen".
view post Posted: 21/12/2022, 17:28 Giovedì 22 Dicembre 2022 Feria di Avvento - LA LITURGIA DI OGGI
Giovedì 22 Dicembre 2022
S. Francesca Saverio Cabrini; B. Tommaso H.
Feria di Avvento



PREGHIERA DEL MATTINO

“Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria “. Quali sono queste porte antiche? Non siamo forse noi, ab antiquo, destinati a diventare i tabernacoli del Dio vivente? Ed ecco che le porte sono invitate ad alzarsi, cioè ad assumere le dimensioni del Re della gloria che esse devono ricevere, e il nostro essere, accogliendo il Bambino, il re d’amore, si estende fino ad assumere la forma di uomo maturo, la statura perfetta di Cristo che ci corona di gloria e di tenerezza.

ANTIFONA D’INGRESSO

Sollevate, o porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche: deve entrare il Re della gloria.

COLLETTA

O Dio, che vedendo l’uomo precipitato nella morte hai voluto redimerlo con la venuta del tuo Figlio unigenito, concedi a coloro che confessano con pietà sincera la sua incarnazione di condividere anche la gloria del redentore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA
Dal primo libro di Samuele 1Sam 1,24-28


In quei giorni, Anna portò con sé Samuèle, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo.
Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore.
Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore.
Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore».
E si prostrarono là davanti al Signore.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (1Sam 2,1.4-8)

R: Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore.

Il mio cuore esulta nel Signore,

la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.

Si apre la mia bocca contro i miei nemici,

perché io gioisco per la tua salvezza. R.

L’arco dei forti s’è spezzato,

ma i deboli si sono rivestiti di vigore.

I sazi si sono venduti per un pane,

hanno smesso di farlo gli affamati.

La sterile ha partorito sette volte

e la ricca di figli è sfiorita. R.

Il Signore fa morire e fa vivere,

scendere agli inferi e risalire.

Il Signore rende povero e arricchisce,

abbassa ed esalta. R.

Solleva dalla polvere il debole,

dall’immondizia rialza il povero,

per farli sedere con i nobili

e assegnare loro un trono di gloria. R.

CANTO AL VANGELO

R. Alleluia, alleluia.

O Re delle genti e pietra angolare della Chiesa:

vieni, e salva l’uomo che hai tratto dalla terra.

R. Alleluia.


Dal Vangelo secondo Luca 1,46-55

In quel tempo, Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Parola del Signore.

OMELIA

La poesia, quella vera, sgorga dalla capacità di sentire interiormente e profondamente l’essenza stessa dei messaggi più belli, traducendoli poi in parole, senza sminuirne l’intensità.
È quanto riesce mirabilmente a Maria, proclamata pubblicamente da Elisabetta, Madre del Signore.
Lei si rivolge a Colui che l’ha amata esaltandola nella verginità e rendendola madre del Cristo.
Lei vuole esaltare e magnificare l’opera divina che in lei s’adempie, ma che è per l’umanità intera.
Esulta nel Signore che riconosce come suo salvatore, perché Egli l’ha vista povera ed umile e l’ha esaltata operando in lei «cose grandi». Sente che il suo ruolo è ormai aperto a Dio e al mondo.
Sente, con viva intensità, che alla compiacenza divina farà riscontro nei secoli la perenne beatitudine che verrà proclamata per lei dagli uomini di tutti i tempi.
Tutti coloro che faranno parte della schiera dei salvati, coloro che volgeranno lo sguardo a Cristo, non potranno non vedere Lei, la madre.
Tutti coloro che vorranno benedire il Signore per la redenzione apportata agli uomini, sicuramente troveranno nel canto di Maria le parole migliori per lodare e ringraziare il Signore.
I giovani e i meno giovani che vorranno trovare motivi di gioia autentica e duratura, motivi per cantare dal profondo del cuore e conservarne l’eco benefico per tutti i giorni della vita, ancora oggi, ricorrono efficacemente al canto della giovane vergine di Nazaret. La chiesa ha fatto suo l’inno di Maria e ogni giorno, quando il sole volge al declino e si recita la preghiera serale del vespro, monaci, religiosi e religiose, sacerdoti e semplici fedeli, cantano con Maria il Magnificat, per lodare Dio e per proclamarla ancora «beata».

(Padri Silvestrini)
view post Posted: 21/12/2022, 11:58 Ti attendo, Signore.. - UN PENSIERO AL GIORNO
Ti attendo,Signore
nella quiete e nel silenzio
con una grande nostalgia nel cuore
con un desiderio insopprimibile


Santa Faustina
view post Posted: 20/12/2022, 21:28 Mercoledì 21 Dicembre 2022 Feria di Avvento - LA LITURGIA DI OGGI
Mercoledì 21 Dicembre 2022
S. Pietro Canisio (mf); S. Michea profeta
Feria di Avvento




PREGHIERA DEL MATTINO

La tua fretta, mio Dio, questa sovrabbondanza che tu non puoi più contenere! No, io non sono ancora pronto, non sarò mai pronto ad accoglierti, e ogni volta che tu verrai io ti dirò: “Signore, io non sono degno di accoglierti, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato”. Io non sono pronto e l’umanità tutta si farà sorprendere dalla tua venuta. Ecco che tu salti per i monti e balzi per le colline ornate di gioia. E Maria non può contenere la sua fretta e l’entusiasmo della tua venuta, così si reca sulle colline della Giudea dove, secondo le parole dei profeti, si possono sentire le voci dello sposo e della sposa.

ANTIFONA D’INGRESSO

Ecco viene il Signore onnipotente: sarà chiamato Emmanuele, Dio-con-noi. (cf. Is 7,14; 8,10)

COLLETTA

Ascolta, o Padre, le preghiere del tuo popolo in attesa del tuo Figlio che viene nell’umiltà della condizione umana: la nostra gioia si compia alla fine dei tempi quando egli verrà nella gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA
Ecco, il mio diletto viene saltando per i monti.
Dal Cantico dei cantici 2,8-14


Una voce!
L’amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline.
L’amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate.
Ora l’amato mio prende a dirmi: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.
Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo.
Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)

R: Esultate, o giusti, nel Signore; cantate a lui un canto nuovo.

Lodate il Signore con la cetra,

con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Cantate al Signore un canto nuovo,

con arte suonate la cetra e acclamate. R.

Il disegno del Signore sussiste per sempre,

i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,

il popolo che egli ha scelto come sua eredità. R.

L’anima nostra attende il Signore:

egli è nostro aiuto e nostro scudo.

È in lui che gioisce il nostro cuore,

nel suo santo nome noi confidiamo. R.

CANTO AL VANGELO

R. Alleluia, alleluia.

O Emmanuele, nostro re e legislatore:

vieni a salvarci, Signore, nostro Dio.

R. Alleluia.



Dal Vangelo secondo Luca 1,39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Parola del Signore.

OMELIA

Entrati nel cuore dell’Avvento, prossimi al Natale, la liturgia ci introduce sempre più nel cuore della Vergine.
La consapevolezza del dono della maternità divina avrebbe potuto legittimamente indurre Maria a immergersi in una adorante e solitaria contemplazione del mistero che si stava compiendo in lei.
Oggi invece la vediamo sollecita salire in fretta verso la montagna per prestare gli umili soccorsi di cui ha bisogno Elisabetta, prossima alla maternità.
È bello costatare come i misteri di Dio si svelino quando sono irrorati dall’amore e dalla carità fraterna: «Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo».
Amore genera amore e la luce di Dio illumina i suoi misteri: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?».
La luce dello Spirito Santo, che emana da Maria, pervade il cuore di Elisabetta.
Le è così consentito, nella gioia, di scorgere le realtà profonde ed invisibili ad occhio umano: Maria non è più la giovane parente che conosceva da sempre, ma la Madre del Signore, la benedetta fra tutte le donne, che ha creduto alla parola del Signore e porta nel grembo verginale il Dio della vita.
Ancora così Dio ci si fa conoscere, attraverso la vie dell’amore, amore verso di Lui e verso i nostri fratelli.
Quando l’amore diventa un vissuto quotidiano e un abito che stabilmente ci adorna, Dio è con noi e noi siamo con Lui: è il massimo della gioia possibile a noi, esseri viandanti verso il cielo.
(Padri Silvestrini)
view post Posted: 20/12/2022, 15:28 L'umanità - UN PENSIERO AL GIORNO
L’umanità è una grande e immensa famiglia …
Troviamo la dimostrazione di ciò da quello che ci sentiamo nei nostri cuori a Natale.

(Papa Giovanni XXIII)
view post Posted: 19/12/2022, 21:50 Il papa alla guida - BUONUMORE
Dopo aver caricato tutti i bagagli del Papa nella limousine, l'autista nota che Sua Santità sta ancora aspettando sul marciapiede.
"Mi scusi, Vostra Eminenza," dice l'autista,"Vorrebbe per favore sedersi in modo che possiamo andare?"
"Beh, per dirti la verità" risponde il Papa,"Non mi fanno mai guidare in Vaticano e oggi ne ho davvero voglia."
"Mi dispiace, ma non posso permetterglielo, perderei il lavoro! E se succedesse qualcosa?"
protesta l'autista, desiderando di non essere andato al lavoro quella mattina.
"Ci sarebbero degli extra non indifferenti per te", dice il Papa.
Riluttante, l'autista sale dietro mentre il Papa si mette al volante.
L'autista si pente della sua decisione appena usciti dall'aeroporto, vedendo il Pontefice spingere l'acceleratore portando la limousine a 170 Km/h.
"La prego, rallenti, Vostra Santità!!!" Si dispera l'autista.
Ma il Papa continua a tavoletta fino a quando si sentono delle sirene.
"Oh mio Dio, mi ritireranno la patente!", piagnucola l'autista.
Il Papa accosta e tira giù il finestrino.
Il carabiniere si avvicina, da un'occhiata, torna alla moto e prende la radio.
"Devo parlare col capo..."
Il capo risponde alla radio e il carabiniere gli dice di aver fermato una limousine che andava a 170.
"Beh, sbattilo dentro!" Dice il capo.
"Non credo che vogliamo davvero farlo, è un tipo molto importante..." Dice il carabiniere.
"Una ragione di più!" Esclama il capo.
"No, intendo DAVVERO importante..." Risponde il carabiniere.
Il capo allora chiede: "Beh, chi hai lì, il Sindaco?"
"Più in alto!"
"Il Governatore?"
"Di più!"
"Va bene..." Dice il capo "Allora chi è?"
"Credo sia Dio!"
"Che cosa ti fa credere che sia Dio???"
"Ha il Papa come autista
view post Posted: 19/12/2022, 21:33 Santa Dorotea - SANTI E BEATI
Dorotea è una santa celebrata in ugual misura dai cattolici e dagli ortodossi.


È vissuta in un secolo difficile per i cristiani: è nata a Cappadocia, in data incerta, probabilmente verso il 290. Invece la data della morte, avvenuta a Cesarea Mazaca (capoluogo dell’Anatolia Centrale, nell’odierna Turchia) è risaputa: 311.


Dorotea era una donna singolare per il su tempo: aveva una personalità notevole, era dotata di grande coraggio, saggezza e soprattutto aveva una fede incrollabile in Cristo.


Quest’ultima qualità fu quella che a portò alla morte. Una morte atroce.


Ma come era arrivata a tanto?


La sua breve vita si è svolta in un tempo buio per il cristianesimo, l’imperatore era Gaio Galerio Valerio Massimiano (250 ca - 311), al quale i cristiani davano dei grandi grattacapi: non li capiva, li trovava fanatici e irrazionali e non sapeva come comportarsi con loro. Così, decise di mettere a capo delle varie province dei prefetti che trattavano i cristiani con polso di ferro, allo scopo di farli rinunciare e di ritornare alla religione ufficiale. E quello che governava la Cappadocia, di nome Sapricio, non faceva eccezione: duro e crudele, incurante della sofferenza umana, era animato solo dal desiderio di fare regnare l’ordine costituito.


La fama di Dorotea, la giovane di buona famiglia famosa per la sua intelligenza ma soprattutto per il suo carisma e la capacità che aveva di convertire i pagani al cristianesimo, aveva attirato la sua attenzione.


Decise dapprima di “convertirla”. La consegnò a due sorelle, Crista e Callista: entrambe apostate, avevano il ruolo di portare Dorotea “sulla retta via”. Successe però il contrario: ispirate dalle parole di Dorotea, dalla sua forza spirituale, le due abbracciarono nuovamente il cristianesimo, non senza tanti dubbi: avevano paura che Dio non le perdonasse per avere abiurato la religione cristiana. Dorotea spiegò loro l’importanza del perdono, uno dei cardini del cristianesimo. Questo atto costò la vita alle tre ragazze: le sorelle furono condannate a morte sul rogo, mentre Dorotea fu giudicata, torturata e poi decapitata.


Era il 6 febbraio: uno degli avvocati che istituivano i processi di Dorotea la interpellò beffardo e la sfidò di inviargli delle mele e delle rose dal regno dei cieli, una volta che vi fosse giunta. Dorotea promise di farlo.


Giunta ai piedi del patibolo, si mise a pregare. In quel momento, un bambino si avvicinò e le diede tre rose e tre mele. Dorotea lo esortò di portarle a Teofilo.


E grande fu la meraviglia dell’uomo quando, giunto a casa, ricevette le rose e le mele. Fu così impressionato che si convertì. Inutile dire che Sapricio decapitò anche lui, ragione per la quale è commemorato come santo, insieme a Dorotea, il 6 febbraio.


Dorotea è santa patrona della città di Pescia (nella provincia di Pistoia) vero tempio dei fiori e dei vivai ed anche di tutti i fioristi.


Troviamo fonti sulla biografia di Dorotea negli Acta Sanctorum, Februarii, Die VI, I, Venezia 1753, pp. 771-776; nella Passio Sanctae Dorotheæ del secolo X, conservata nella Biblioteca Nazionale di Parigi.


Diverse congregazioni religiose sono intitolate alla santa, le cui suore sono dette Dorotee, come ad esempio le Suore maestre di Santa Dorotea.


Le reliquie di santa Dorotea sono conservate a Roma, nella chiesa di Santa Dorotea a Trastevere. La reliquia della testa è esposta all'altare maggiore di Santa Maria in Trastevere.


Santa Dorotea è un esempio e una fonte di ispirazione per tutti noi. Il suo potere di conversione è la conseguenza della sua fede incrollabile, che le ha dato la forza lungo la sua breve vota non solo di sopravvivere a delle prove molto dolorose anche a portare altre persone verso il Ignore.


Il suo accompagnamento alle sorelle è emblematico. Timorose che Dio non le perdoni per averlo abiurato, Dorotea le incoraggia a credere nel perdono di Dio. Spiega loro che adorare gli idoli è un peccato, ma non credere e non confidare nella grande misericordia di Dio è un peccato ancora più grande; che non bisogna disperare e non dubitare, perché Egli può guarire tutte le piaghe dell’anima; che non c'è ferita che Egli non guarisca.


Infatti, se riflettiamo, per questo è chiamato Salvatore, perché salva tutti, perché è chiamato Liberatore, perché dà la libertà a tutti.

E ora, in prossimitò della sua nascita, è il momento propizio per rivolgersi a Lui con tutta l'anima e con pentimento, e saremo senza dubbio perdonati.
view post Posted: 19/12/2022, 20:31 L'unico rimedio - UN PENSIERO AL GIORNO
"Se ai mali del mondo v'è un rimedio, questi non può essere altro che il ritorno alla vita e ai costumi cristiani"

Papa Leone XIII
view post Posted: 19/12/2022, 20:27 Martedì 20 Dicembre 2022 Feria di Avvento - LA LITURGIA DI OGGI
Martedì 20 Dicembre 2022
S. Liberale di Roma; B. Vincenzo Romano
Feria di Avvento



PREGHIERA DEL MATTINO

“Noi ti preghiamo, dicci, o Maria, il sentimento che ti ha commossa, l’amore che ti ha riempita quando ciò si è compiuto in te, quando il Verbo si è fatto carne in te; dicci, o Maria, cosa sentivano allora la tua anima, il tuo cuore, i tuoi sensi e la tua ragione. Tu ardevi come quel ceppo che un tempo fu mostrato a Mosè, senza bruciarti” (Amedeo di Losanna). La mia anima si riempie del tuo mistero, Vergine Maria. Io ti accolgo e tu entri nell’intimità del mio spirito per concepire il Verbo divino, la Parola del Padre generatasi in mezzo alle fiamme di quel carbone ardente che è il suo amore.

ANTIFONA D’INGRESSO

Dalla radice di Iesse spunterà un germoglio, tutta la terra sarà piena della gloria del Signore, e ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. (cf. Is 11,1; 40,5; Lc 3,6)

COLLETTA

Tu hai voluto, o Padre, che all’annunzio dell’angelo la Vergine immacolata concepisse il tuo Verbo eterno, e avvolta dalla luce dello Spirito Santo divenisse tempio della nuova alleanza: fa’ che aderiamo umilmente al tuo volere, come la Vergine si affidò alla tua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
Ecco: la vergine concepirà.
Dal libro del profeta Isaia 7,10-14


In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide!
Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio?
Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 23)

R. Ecco, viene il Signore, re della gloria.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. R.


Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. R.


Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.

CANTO AL VANGELO

R. Alleluia, alleluia.
O Chiave di Davide, che apri le porte del regno dei cieli:
vieni, e libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre.
R. Alleluia.

VANGELO
Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio.
Dal Vangelo secondo Luca 1,26-38


Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.
L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».
Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

OMELIA

E’ frequente per l’uomo la tentazione di cercare la salvezza ricorrendo agli umani artifici: il re Acaz ha immolato il proprio figlio agli dei pagani, convinto di garantirsi così un futuro prospero e sicuro per il proprio regno, ma la garanzia del futuro non consiste in questo, protesta il profeta Isaia.
I segni e i progetti di Dio trascendono di gran lunga le attese degli uomini; Egli ci sorprende e ci stupisce preannunciando per bocca del profeta prima e poi con l’annuncio del suo Angelo, l’avvento e la nascita di un bimbo da una vergine: nella nascita prodigiosa del figlio di Dio e nella sua immolazione sulla croce sarà riposta la vera salvezza dell’umanità, in quella nascita sperimenteremo la presenza del Signore tra noi e in lui riponiamo la nostra speranza.
Il Figlio sarà immolato, ma non a dei pagani, ma al vero Dio, che da quella morte farà scaturire la salvezza universale.
In questo contesto scopriamo la sublimità del ruolo che lo stesso Dio affida alla Vergine Maria; così lei entra a pieno titolo nella nostra storia come vergine e madre feconda.

(Padri Silvestrini)
view post Posted: 18/12/2022, 21:00 Rivelazioni profetiche di suor Maria Natalia Magdolna - LIBRI DI CASA NOSTRA
Rivelazioni profetiche di suor Maria Natalia Magdolna
di Claudia Matera



Descrizione

La religiosa ungherese suor Maria Natalia Magdolna, al secolo Kovacsics Maria Natalia (1901-1992), ricevette messaggi profetici sia da Gesù che dalla Vergine lungo tutta la sua esistenza, con indicazioni pratiche e urgenti per la salvezza propria e del mondo.
La sua vita si intreccia misticamente con quella di straordinarie figure sia dell’antico passato, come re Stefano d’Ungheria, sia a lei contemporanee, come il cardinale József Mindszenty, presto beato, martire dei totalitarismi nazista e comunista di stampo sovietico. Suor Maria Natalia ne sostenne la missione con preghiere e sacrifici, su esplicito invito della Vergine.
Il cardinale studiò attentamente le sue rivelazioni profetiche e le accolse senza riserve.
Persino papa Pio XII sperimentò in prima persona la loro veridicità, salvando la propria vita grazie ad esse.

Queste profezie si collocano sulla linea delle grandi apparizioni mariane dei tempi moderni, iniziate a Parigi in Rue du Bac e proseguite a Lourdes e a Fatima fino alle attuali e si riferiscono agli Ultimi Tempi: il Tempo di Maria.
Sottolineano l’urgenza e l’attualità dei suoi accorati appelli celesti che, pur evidenziando risvolti inquietanti e drammatici per questi nostri giorni, appaiono ricolmi di luminosa e certa speranza.



Titolo
Rivelazioni profetiche di suor Maria Natalia Magdolna
Autore
Claudia Matera
Editore
SugarCo
Data
maggio 2019


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view post Posted: 18/12/2022, 18:37 Lunedì 19 Dicembre 2022 Feria di Avvento - LA LITURGIA DI OGGI
Lunedì 19 Dicembre 2022
S. Anastasio I; B. Urbano V; S. Fausta; S. Dario
Feria di Avvento



PREGHIERA DEL MATTINO
Come sono strane le tue vie, Signore! Tu parli e Zaccaria perde l’uso della parola. Non è allora normale che l’uomo dubiti e chieda dei segni, dal momento che l’esaudimento sopravviene dopo un’attesa tanto lunga? “Zaccaria” significa: “Il Signore si ricorda”, ma la nostra povera memoria… Ecco che, 2000 anni dopo, attraverso la piccola santa di Lisieux, ci parli ancora attraverso l’infanzia, e noi siamo come dei vecchi chini su una culla. Come la sento vicina la piccola Teresa, ora che giunge Natale! Ed io le chiedo un cuore di bambino per capire Dio, che si è fatto bambino.

ANTIFONA D’INGRESSO

L’atteso dei popoli verrà senza tardare; non ci sarà più timore sulla nostra terra: egli è il nostro Salvatore.

COLLETTA

O Dio, che hai rivelato al mondo con il parto della Vergine lo splendore della tua gloria, concedi al tuo popolo di venerare con fede viva e di celebrare con sincero amore il grande mistero dell’incarnazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
La nascita di Sansone è annunciata dall’angelo.
Dal libro dei Giudici 13,2-7.24-25a

In quei giorni, c’era un uomo di Sorea, della tribù dei Daniti, chiamato Manoach; sua moglie era sterile e non aveva avuto figli. L’angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora guàrdati dal bere vino o bevanda inebriante e non mangiare nulla d’impuro.
Poiché, ecco, tu concepirai e partorirai un figlio sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio fin dal seno materno; egli comincerà a salvare Israele dalle mani dei Filistei».
La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l’aspetto di un angelo di Dio, un aspetto maestoso. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, ma mi ha detto: “Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d’impuro, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte”».
E la donna partorì un figlio che chiamò Sansone.
Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. Lo spirito del Signore cominciò ad agire su di lui.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 70)

R: Canterò senza fine la tua gloria, Signore.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.


Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.


Verrò a cantare le imprese del Signore Dio:
farò memoria della tua giustizia, di te solo.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia.
O Radice di Iesse, che t’innalzi come segno per i popoli: vieni a liberarci, non tardare.
Alleluia.

VANGELO
La nascita di Giovanni Battista è annunziata dall’angelo.
Dal Vangelo secondo Luca 1,5-25


Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abia, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta.
Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.
Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso.
Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso.
Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.
Ma l’angelo gli disse: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni.
Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio.
Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto”.
Zaccaria disse all’angelo: “Come posso conoscere questo?
Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni”. L’angelo gli rispose: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio.
Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo”.
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio.
Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.
Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: “Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini”.
Parola del Signore.

OMELIA

Le letture odierne pare ci vogliano mostrare l’ambiente umano uomini e donne che Dio sceglie per venire in soccorso al suo popolo e salvarlo dai suoi nemici.
Due donne sterili e una vergine che non conosce uomo, saranno madri di portatori di salvezza.
La porterà Sansone agli Israeliti oppressi dai Filistei, l’annunzierà imminente nel Messia Giovanni, e la porterà definitiva e universale Gesù.
Gli uomini, custodi di queste madri e dei loro figli, sono giusti e pii, e anche a loro Dio dà la prova del suo intervento: Manoach vede l’angelo del Signore ascendere nella fiamma del sacrificio; Zaccaria diventa muto: ed ecco sarai muto fino al giorno in cui queste cose avverranno; Giuseppe è assicurato in sogno dall’angelo.
Tutta la storia della Salvezza dimostra questo modo di agire di Dio. L’umiltà, la pietà e la giustizia sono le disposizioni che attirano su di noi lo sguardo dell’Onnipotente.
Dio ha guardato l’umiltà della sua serva.
Il Dio Fedele premia la fedeltà delle sue creature; l’Onnipotente rende ricco il povero e innalza l’umile; Egli rende feconda la sterile e fa gioire la desolata.
La Liturgia ci invita a vedere il Natale sullo sfondo di tutta la storia della Salvezza e a collocare in essa la nostra storia personale e comunitaria.
O Radice di Iesse, che t’innalzi come segno per i popoli: vieni a liberarci, non tardare.

(Padri Silvestrini)
view post Posted: 18/12/2022, 18:31 Giuseppe..hai avuto più coraggio - UN PENSIERO AL GIORNO
«Giuseppe, io penso che hai avuto più coraggio tu a condividere il progetto di Maria, di quanto ne abbia avuto lei a condividere il progetto del Signore.
Lei ha puntato tutto sull'onnipotenza del Creatore. Tu hai scommesso tutto sulla fragilità di una creatura.
Lei ha avuto più fede, ma tu hai avuto più speranza.
La carità ha fatto il resto, in te e in lei».

Don Tonino Bello ❤️
5639 replies since 29/11/2007