Convivenza dei Vescovi dei Seminari “Redemptoris Mater” Domus Galilaeae, 25 aprile – 2 maggio 2011

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Convivenza dei Vescovi dei Seminari “Redemptoris Mater” Domus Galilaeae, 25 aprile – 2
maggio 2011


26 aprile 2011

LODI: KERYGMA DURANTE LA PENITENZIALE

Kiko:

Bene, fratelli, vi dovrei dire una parola breve, annunziarvi un kerygma.

Noi normalmente facciamo un kerygma nella penitenziale. Kerygma è una parola greca.
Come sapete, S. Paolo ha detto che Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza della
predicazione.
Se leggiamo questa lettera di S. Paolo in greco, egli non usa la parola predicazione,
ma usa un’altra parola: Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza del kerygma.
Kerygma: una parola tecnica che nel cammino è molto amata. Dio vuole salvare il mondo attraverso
la stoltezza del kerygma.
Ogni volta che si proclama il kerygma viene a noi la salvezza. Il kerygma!
Che cosa è il kerygma? Noi sappiamo che significa buona novella.
S. Pietro dice: voi che avete ascoltato la buona novella
Questo kerygma è una notizia non è un indottrinamento, neanche una filosofia, neppure una dottrina:è un fatto.
Il Kerygma annuncia un fatto! E’ un fatto che ogni volta che si proclama si realizza! Se io adesso proclamo il kerygma, la stessa notizia che io proclamo si attua in noi.
I fratelli del Cammino Neocatecumenale durante le domeniche di Pasqua vanno per le strade ad
annunciare il kerygma, due a due, nei giardini, per le strade. L’anno scorso o 2 anni fa, facendo
questo durante il periodo di Pasqua, abbiamo salvato 54 persone dal suicidio.
Due ragazzi sono andati in un parco, hanno visto un uomo seduto su una panchina, con la testa bassa, si
sono avvicinati e gli hanno detto se potevano dirgli una parola, una buona notizia ed hanno cominciato ad
annunciare l’amore al nemico in Cristo, il kerygma.
Sembrava che non ascoltasse; ma dopo mezz’ora che gli annunciavano l’amore di Dio in Cristo, e gli
dicevano che lui conosceva suoi problemi, che lo amava tanto, che li aveva inviati a lui per aiutarlo…, ben
questo uomo alza la testa, mette la mano sotto la panchina e tira fuori una corda e dice: “Ero venuto per impiccarmi” e ha consegnato loro la corda.
Si è alzato ed è andato via. Così tanti altri fatti.
Dicono i Padri del deserto che dal nostro battesimo sgorga un’acqua mansueta, calma, che dice:
“Oggi, convertiti”! Oggi!
Abbiamo sentito il salmo 94 “Se oggi ascoltate la sua voce”. C’è un oggi.
Molto importante l’oggi. E’ importante l’ora, infatti nelle beatitudini Gesù dice: Guai a coloro
che ora, ora sono soddisfatti!
Guai a quelli che ora… anche S. Paolo dice: ora è il momento della
salvezza, ORA è il giorno della salvezza! Dice: ora, adesso! Adesso è la salvezza, la liturgia ogni
volta che si attua, come nell’eucarestia, si fa presente il Signore.
Perché quando si annuncia il kerygma, esso si attua.
Guai a noi se non annunciamo il Vangelo che è la stessa cosa.
Il Vangelo non sono dei sermoni, non sono indottrinamenti. Annunciare il Vangelo!
Ha un nocciolo, ha un kerygma, ha un punto focale che è la notizia della vittoria di Cristo sulla
morte, la resurrezione di Cristo.
Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture, come è
scritto nella prima epistola ai Corinzi al capitolo 15: “Vi ho trasmesso anzitutto, quello che anch'io
ho ricevuto, che cioè Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato
il terzo giorno, secondo le Scritture, ecc.”. Perché si attua?
Questo lo dobbiamo capire molto profondamente, dobbiamo metterlo in relazione a quanto dice
l’epistola gli Ebrei: Cristo crocefisso è impronta della sostanza, l’impronta della sostanza divina,
immagine della sua gloria.
Ecco la sostanza divina! E’ una parola filosofica difficile.
Cosa è la gloria divina, che cosa è la sostanza? Dio nessuno lo ha visto, in Cristo crocefisso abbiamo visto
l’impronta. L’impronta è come un sigillo che si mette sulla cera, un’impronta. Questa croce è
un’impronta.
E che vediamo in questa impronta? Cosa vediamo? L’Immagine della sua gloria,
l’irradiazione della gloria divina.
Cosa è la gloria di Dio? Cosa è la sostanza di Dio?
Possiamo noi vedere questa impronta in una figura di bronzo? Che significa? Essa fa presente in un’immagine la sostanza di Dio, la sua essenza più profonda: che ci ama.
Ci ama in una maniera curiosa, non perché noi siamo buoni, perfetti, no!
Ci ama così come siamo. Non abbiamo bisogno di essere buoni per
essere amati da Dio.
Dio non né ha bisogno. Ti ama così come sei, anche se sei un assassino, un pederasta, un malvagio, ti ama.
Ti ama a tal punto da dare la vita totalmente per te malvagio, per te vendicatore, per te ipocrita, falso. Non mi ha giudicato mai. In Cristo crocefisso appare la giustizia di Dio.
Dio ci ama di un amore talmente grande; l’amore porta all’unione. Se amo una donna mi
voglio unire a lei, sono due in una sola carne, e questo è un sacramento dell’amore che Cristo ha per
la mia anima. L’amore che Cristo ha per la sua Chiesa. Che grande mistero è questo: Cristo e la
Chiesa!
L’essenza divina: è questa volontà di essere uno con me, con il mio spirito. S. Paolo dice una cosa
molto profonda: sapete che chi va a letto con una prostituta si fa una carne sola con essa?
Guardate come considera l’atto sessuale: anche se non sei sposato, anche se vai con una prostituta, il fatto
di fare un atto, di andare a letto con una donna, già siete una sola carne. “Prenderò dunque le membra
di Cristo e ne farò membra di una prostituta?
Non sia mai!” (1 Cor. 6, 15).
Ma chi si unisce a Cristo nello spirito, si fa un solo spirito con Cristo.
Questo di farsi un solo spirito con Cristo è tutto il segreto del cristianesimo, della Santa Trinità.
Il Signore dice: Padre, come tu sei in me ed io, Figlio, in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, siano
perfettamente uno, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Tutto il mistero del cristianesimo
è che appaia una comunità dove siano perfettamente uno, perché vedendo questa comunione di
amore, così perfetta, il mondo rimanga colpito, allibito!
Si diventa luce del mondo perché si fa presente il mistero della Trinità che sono tre persone in un solo Dio. Il Padre ed il Figlio, uno!
Il Padre ed il Figlio nello Spirito Santo, uno! Questa è la sostanza divina. Mentre io predico, dove sta
Cristo?
Cristo è il sacerdote eterno, adesso è davanti al Padre e presenta le sue piaghe piene di luce:
ha sofferto per noi. E che sta facendo? Sta intercedendo per noi e sta chiedendo al Padre il perdono
dei nostri peccati.
Perché vuole il perdono dei peccati? Perché vuole scendere, venire da noi, perché dove c’è la
tenebra, il peccato non può abitare il Signore.
Ma se noi oggi diamo i nostri peccati a Cristo, ecco, il sangue di Cristo, che è scorso come acqua mansueta ed ha irrigato la terra per i nostri peccati, ha il potere di pulire i nostri peccati, di lavarci, ed immediatamente
può scendere su di noi lo Spirito Santo.
Questo che discende su di noi lo Spirito Santo è profondissimo!
Perché?
Perchè si attua l’essenza divina, che è essere uno in noi. “Guarda, dice l’Apocalisse, io sto alla porta e
busso se tu mi apri il tuo cuore, mio Padre ed io scenderemo in te, dentro di te, faremo dimora in te”!
Allora,Dio che ci ama tanto, più di ciò che prova un innamorato per la sua fidanzata, molto di più,
vorrebbe essere dentro di noi come il Padre è nel Figlio e nello Spirito Santo: uno, vorrebbe essere
Padre e Figlio uno con te con lo Spirito Santo.
Questo che sto dicendo non è così facile. E’ necessaria la conversione costante. Credere!
Avete creduto al Vangelo? Alla buona notizia?
Come diceva Karl Barth: annunziare il Vangelo significa
lasciarsi giudicare dalla croce di Cristo. Dobbiamo guardare a Cristo crocefisso e guardare a Cristo
crocefisso per noi. Tu vivi in questa verità?
Tu ti lasci crocefiggere? Se sei vescovo forse dai preti,
se sei sposato dalla moglie, dai difetti della moglie, dai figli?
Ci lasciamo veramente giudicare?
Si attua davvero in noi quello che Cristo ha detto su questo monte nel Sermone della Montagna: Se
qualcuno ti percuote sulla guancia destra, tu porgigli la sinistra? Se qualcuno ti fa causa per rubarti
il vestito, tu lasciagli anche il mantello?
Se qualcuno ti ruba quello che ti appartiene, tu non lo reclamare?
Quello che piace a te, fallo anche tu agli altri! Se amate quelli che vi amano, cosa fate di straordinario Questo lo fanno tutti. Voi amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano.
Ecco il disegno dell’uomo celeste. Questo è il disegno!
Lo abbiamo proclamato a tutti i fratelli nel cammino e lo abbiamo proclamato come una profezia come
qualcosa che lo Spirito Santo, lungo un cammino di iniziazione cristiana, realizza dentro di noi.
Non solo livello personale, ma a livello comunitario, questo è quello che sta aspettando il mondo.

Non soltanto il mondo, ma anche la creazione intera, come dice S. Paolo, che geme con dolori di parto
perché si manifestino i figli di Dio.
Tutti stanno aspettando questo miracolo che appaia il corpo di Cristo: la comunità cristiana è il
corpo di Cristo, questa perfetta unità. Un amore che si fa visibile, si fa sacramento di salvezza.
Le nostre comunità, dopo 40 anni, sono tutti là, si vogliono bene, questa sì che suscita l’invidia dei
pagani.
Come diceva un donna lontana dalla Chiesa: “Sono ammirata del modo in cui vi relazionate.
Mai ho visto una cosa simile”. Perché i pagani si relazionano sempre per qualche interesse:
che sei simpatico, che sei una donna bella…, sempre c’è un interesse, ma la nostra
relazione è nello Spirito Santo.
Qui non c’è nessuno interesse e questo lascia sorpresi i pagani.
Bene fratelli finisco dicendo che Dio oggi vorrebbe stare dentro di me, ma perché Dio possa entrare
dentro di me devo riconoscere che voglio vivere così, voglio vivere crocefisso, perché come dice S.
Paolo “Noi portiamo sempre nel nostro corpo il morire di Cristo”, perché si veda nel mio corpo che
Cristo è vivo.
Perché il vero punto oggi nella Chiesa è uno solo: in che cosa consiste essere cristiani?
Concretamente, in che cosa consiste? Nell’andare a messa, nel pregare…? Ci sono
musulmani che pregano molto! Nell’essere onesti sul lavoro? Ci sono molto atei, marxisti che già lo
fanno. Nel non andare a prostitute? Ma anche altri non lo fanno.
In che cosa consiste l’essere cristiani?
Qui si gioca tutto!
Ogni epoca ha avuto la sua accentuazione pastorale: le cattedrali sono un’accentuazione pastorale in una epoca concreta per l’evangelizzazione; anche il sociale è una opera concreta.
In che consiste oggi? Nel sociale? No, nell’aprire il cielo, nell’escatologia. E come si apre il cielo?
Ecco, questo è il punto.
Qui si gioca la nuova evangelizzazione.
Convertitevi e credete alla buona notizia.
Convertirsi non significa stringere i pugni: non mi devo masturbare più o altro!
No, non è così. Dice Cristo: “Convertitevi e credete alla buona notizia”, ma
credere significa avere la fede e la fede è un dono che viene dal cielo. Allora se oggi il Signore mi
ha mandato a fare questo ministero, di annunciarvi il Kerygma, vuole dire che oggi vi vuole dare la
fede, perché nessuno può dire che Cristo è il Signore senza lo Spirito Santo, come dice S. Paolo (cf
1 Cor 12,3).
E ciò che ti fa riconosce che questo poveretto che è stato crocefisso è il Signore, è il
fatto che Dio lo ha risuscitato e lo costituito Kyrios, Signore dei vivi e dei morti e che ritornerà a
giudicare i vivi e i morti.
Ma per credere questo bisogna che, nel nome di Cristo Gesù, sia annunziata a tutte le nazioni la conversione, questo verità, questo amore, perché cessino le guerre, cessi l’odio nel mondo.
E voi siete rettori, presbiteri, vescovi! Che cosa fantastica sarebbe se, grazie a questo sacramento
della riconciliazione, noi dessimo oggi a Cristo i nostri peccati!
Io, che sono pieno di superbia, che non accetto di essere umiliato, che cerco in tutto la mia
comodità, che sono un peccatore, che sono una frana…
Abbi pietà di me, Signore: “Signore, figlio di Davide, abbi pietà di me che sono un peccatore”.
Questa è la preghiera costante dei monaci dell’oriente “Kyrie, eleison”. Signore, abbi pietà di me.
Il Signore, che ha tantissima pietà, vuole oggi perdonarci, riconciliarci con lui in questa convivenza.


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